Page 225 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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UN FILO DI VENTO
Un filo di vento sollevava i guanti e le mascherine gettate a
terra dagli "umani”. Si gonfiavano come fantasmi, mettendo a
nudo l’inciviltà di chi si liberava così di quei presidi di
sicurezza, nati per fermare il contagio e diventati invece un
ennesimo affronto alla natura.
Lavinia non aveva mai amato la folla.
In quei giorni di quarantena, usciva solo la mattina presto, a
portare giù il cane. E scendeva poi la notte, quando era tutto
deserto, per la seconda piccola passeggiata dietro casa.
Nonostante l'urgenza di praticare la massima igiene,
nonostante l'esigenza di contenere i contagi, le persone spor-
cavano le strade con tutti quei dispositivi, che avrebbero
dovuto essere dfferenziati e smaltiti con un minimo di co-
scienza. Nella quiete della sera, la distesa indecente era ancora
più spettacolare, tale era il numero di rifiuti.
Il caso di divertiva a giocare, come se fosse un teatro.
C’era una mascherina impiccata sul cancello del cortile. Era
immobile, in posizione innaturale, quasi con gli elastici ag-
grappati alle sbarre. Due guanti blu si rincorrevano sul
marciapiede. Ed altri, bianchi, roteavano a seconda delle
folate, che li spostavano di qua e di là.
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