Page 242 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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a piegare le sue cose, come se stesse preparando la valigia.
                Immaginava di essere già fuori, in strada, e guardava all’oriz-
                zonte, per vedere se stesse arrivando la macchina dei genitori.
                Solo che non era possibile.

                Quello era il corridoio dell’ospedale. E non c’erano automo-
                bili, ma soltanto persone a piedi.

                Nonostante  tutto,  mentre  molti  altri  arrivavano  e  morivano,
                Clelia non si era mai aggravata. E arrivò una mattina in cui il
                dottore  le  annunciò  che  sarebbe  stata  dimessa.  Clelia  non
                capiva  il  significato  di  quella  parola.  Lei  aspettava  solo  la
                mamma ed il papà.

                Si spaventò, all’idea di dover andare via da lì.

                Il primo pensiero, fu per i biscotti. Come avrebbe potuto fare,
                senza?

                Il dottore la tranquillizzò.

                Sarebbe  stata  trasferita  in  una  struttura  che  garantiva  un
                grande assortimento di biscotti, per colazione.
                Il secondo pensiero, fu per i genitori. «Verranno loro a pren-

                dermi?».

                Il dottore le sorrise. «Perché no?», rispose.
                La  vita  è  strana.  Il  virus  continuava  a  prendere  chi  voleva,
                scegliendo senza un’apparente spiegazione. Era più facile che

                si portasse via le persone più anziani, risparmiando i più gio-
                vani.  Clelia rappresentava un caso  a parte.  Le  sue problem-

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