Page 40 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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tutti quei pezzetti così piccoli, le corde, le stoffe delle vele, lo
scafo fatto di legno, cosa li tiene attaccati?».
«Eh – sospirò l’anziano – dipende. A volte si usano dei
piccolissimi chiodi, così sottili che non si vedono. Per le vele,
prima si usano ago e filo, perché devono avere una misura
precisa. E poi la colla. Ci sono colle di tantissimi tipi. Ma
perché? Vorresti provare a costruirne uno anche tu?».
«Non so – rispose Giulio, vago – mi stavo annoiando. E anche
la mamma, sai, è molto triste. Forse legge tutte queste brutte
cose. Se la chiamo, a volte non mi sente. E certe volte resta lì
con gli occhi chiusi, prende la testa fra le mani. E piange. Non
appena arrivo, smette subito, e mi dice che non è vero, che
stava piangendo, ma io mi sono accorto che sta soffrendo.
Forse ha paura…».
Il nonno sapeva bene cosa la stava lacerando. Era il timore di
perdere il marito, che peraltro aveva già quasi perso il lavoro,
perché la ditta si era dovuta fermare, e non avendo grosse
risorse da parte probabilmente non sarebbe riuscita a ripartire.
I medici dicevano che era un uomo giovane, che ce l’avrebbe
fatta, ma tanti altri erano già andati. E anche il direttore,
l’uomo col quale aveva condiviso anni e anni di viaggi e di
progetti. Lui non lo sapeva ancora. Lo avevano intubato prima
che accadesse.
Il nonno era stanco. Era abituato ad affrontare la solitudine, la
salsedine, i viaggi, la fatica, perfino la fame. Non poteva
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