Page 46 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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non smetteva mai di fare domande, questa volta era
inspiegabilmente muto.
Non smise di sorridere nemmeno quando sentì la mamma
parlare al telefono col nonno. Era una cosa stranissima. Erano
state poche, le occasioni in cui quei due si erano messi a
parlare. Sentì che il nonno le diceva di essere forte. Sentì che
parlavano di medici che si erano arresi, di qualcosa che non
aveva funzionato. Sentì che era solo questione di ore. Gli
avrebbero staccato il respiratore, per vedere che cosa sarebbe
successo. E le previsioni erano pessime.
«Bene – si disse – è il momento». Quando corse nella sua
stanza, la mamma pensò che avesse capito tutto. Non lo
raggiunse. Non aveva parole da dirgli. Fu Giulio a
raggiungerla, portando con sé qualcosa che assomigliava ad
un piccolo teatro, fatto di cartone.
«Vedi mamma? – disse – questo verde sotto è il prato. Questa
sei tu, come un fiore. Qui ci sono io, che faccio sempre
domande. E scusami, se ho messo anche il nonno, un po’ più
in là. Non ti sembra che manchi qualcuno?».
La mamma annuì. «Manca papà…».
«Sì – disse Giulio – ma c’è una spiegazione. Sai quella cosa
che ha detto la maestra di religione, che tutti noi abbiamo una
parte che si vede e una no? Sai che aveva detto che se le due
parti si separano, se quella trasparente torna in cielo, allora
significa che non possiamo più essere visti, sulla terra?».
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