tro Vitanza mi aveva regalato, in nome del Duce.
Gli altoparlanti ci dissero che il pranzo veniva servito, ed ag-
giunsero in perfetto Italiano: “Camarati Italiani, buon appe-
tito!”.
“Al pranzo ci credo, ma caro Baffone, ma a te non ti credo...
non ti credo!”.