Page 124 - Lezioni di Mitologia;
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                   Tu sai dal mio parlar che duol m'abbondi;
                   Yed'io dal tuo muggir come tu piagni.
                   10 parlo,  e fo quel che  si dee fra noi,
                   Ma tu sol muggi, e fai quel che far puoi.


                 Ohimè! che le tue nozze io preparava
                   Far con pompa, con gaudio e con decoro;
                   Onde nipoti e genero aspettava,
                   Per la mia vecchia età dolce ristoro.
                   È questo dunque    il ben, ch'io ne sperava?
                   Dunque ho da darti per marito un toro?
                   Dunque   i vitelh al nostro ceppo ignoti,
                   I tuoi  figli saranno, e  i miei nipoti?


                 Potessi almen   finir con la mia morte
                    L'intenso e dispietato dolor mio,
                    Che a fin verrei di  sì perversa sorte.
                    Veggo or quanto mi neccia essere dio:
                    Poich'ai morir mi son chiuse le porte.
                    Che posso altro per te che dolerm'io?
                    E mentre rotan le celesti tempre,
                    11 tristo caso tuo pianger mai sempre?


                 Mentre   il misero vecchio ancor   si duole,
                    E tutte le sue pene in un raccoglie.
                    Lo stellato pastor, che la rivuole.
                    Presente  il padre la rilega e toglie,
                    E per diversi pascoli, ove suole
                    Condurla spesso, la rimena e scioglie;
                    Egli in cima d'un colle fa soggiorno,
                    Che scopre la foresta intorno intorno.
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