Page 162 - Lezioni di Mitologia;
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               nomia che è sua propria, altrettanto siamo dubbii
              sai bambino che tiene al petto. Winkelmann, che
               il primo ha pubblicato questo     curioso  simulacro,
               l'ha creduto Ercole bambino, cui Giunone porsela
              mammella, o ingannata da Giove, come crede Pau-
               sania, o persuasa da Pallade, al dir di Tzetze. Si
               aggiunge che   il robusto infante la morse, onde es-
               sendosi sparso  il latte, se ne formò la via lattea nel
               cielo.
                 » Quantunque però     si  faccia negli  antichi  epi-
              grammi menzione di un'effigie di Giunone in simile
              atto, non avendo    il bambino nessun segno che     lo
              distingua  pel  figlio  di Giove  e di Alcmena, non
              siamo   sicuri di questo soggetto. Sembra    anzi che
              Albrico abbia supposto     che  in  simili immagini  il
              bambino   sia Mercurio, anch'esso    in qualche  occa-
              sione allattato dalla dea. Non so per altro perchè
              tutti  si siano apposti a credere in braccio della ge-
              losa moglie di Giove un parto delle sue rivali, quando
              era ella stessa lieta di triplice prole, d'Ebe, cioè,
              di Vulcano e    di Marte. Siccome    il  sesso  esclude
              la prima, non esiterei di scegliere Marte tra    i figli
              di Giunone per supporlo    il bambino rappresentato
              nel nostro marmo; non solo perchè dovea        esserle
              il più diletto, siccome quello che, secondo la Mito-
              logia meno antica, riconosceva     la vita dalla sola
              sua madre, ma perchè alcune medaglie         imperiali
              vengono opportunamente      in  soccorso  di  tale  con-
              gettura.
                 » Fra le medaglie in gran bronzo di Giulia Mam-
              mea madre     di Alessandro Severo, una ve ne ha
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