Page 22 - Lezioni di Mitologia;
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infortunj che successero fino a quel giorno fatale
in cui i Greci, aiutati dal tradimento e dalla for-
tuna, adeguarono al suolo l'altezza di Troia con-
vertita in cenere e caverne.
Né senza vendetta fu il pianto dell'Asia. Gli sco-
gli Cafarei ruppero le navi trionfali dei Greci in-
gannati dalle infide faci di Nauplio. Sul soglio del
Re si assise l'adultero Egisto. L'amore e le tempe-
ste resero lungo l'errore di Ulisse, mentre i Proci
insidiavano la fedeltà di Penelope, che aspettandolo,
canuta divenne.
Sofocle ed Euripide comanderanno il nostro pianto
sulle sciagure di molti dei vincitori dell'Asia. Le
avventure dell'accorto figlio di Laerte narrate ci
saranno da Omero nel suo poema. Egli è grande
ancora in questo, poiché (come Longino con degno
paragone si espresse) se neW Iliade egli è simile
al sole quando nel mezzo del giorno riempie di sua
luce l'universo, neìY Odissea ancora imita l'astro
medesimo allora che tramontando, sembra coi suoi
raggi mandare l'ultimo saluto alla terra.
Ma poco compenso ai nipoti di Bardano sareb-
bero i diversi infortunj degli Achei. Essi mal vin-
sero: i Penati rapiti da Enea in fra l'iliache rovine
torneranno sul Tarpeo: Troia migliore risorgerà in
Roma, e Roma comanderà all'universo. Virgilio,
quel grandissimo per cui Omero dubita della prima
palma nell'epica poesia, ci dirà l'origine e gli au-
gusti principj della gente romana, e nella divina
Eneide di lui avrà il suo compimento l'istorica Mi-
tologia.