Page 259 - Lezioni di Mitologia;
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stria del lavoro, non meno che la celebrità del luogo
dove erano esposte queste statue alla luce dell'uni-
verso, che si affollava nella sua metropoli, può es-
sere stato il motivo che indusse gli antichi scultori
a copiarla per fare una statua dell'imperatore, come
ancora delle diverse repliche delle Muse che ci sono
rimaste in attitudini simili forse a quelle delle lo-
date di Filisco, come andremo a suo luogo notando.
» Raccogliamoci alquanto dallo stupore in cui
ci trasporta l'osservazione di così bel simulacro per
esaminar ciò che d'istruttivo, circa le antiche co-
stumanze, ci presenta parte per parte. Incominciando
dal capo veramente mirabile per avervi l'antico ar-
tefice scolpita, per così dire, l'immaginazione, sol-
levata dall'estro quasi al vaticinio, è questo coro-
nato dal lauro, pianta consacrata da Apollo ad esser
l'ornamento dei vincitori e dei poeti. Era simil
corona tanto propria dei citaredi che nel certame
delfico dei sonatori di cetra comparivano questi
coronati di lauro. Osserva Luciano a tal proposito
che i più poveri si contentavano dell'alloro naturala,
mentre i più ricchi si adornavano di lauree d'oro,
ornate di smeraldi in luogo di bacche. La gemma
che distingue la corona del nostro Apolline può ri-
ferirsi a simil costume: questa gemma unica nel
centro della corona, che corrisponde alla fronte, so-
leva adornare le lauree più preziose , come lo di-
mostrano molte medaglie, fra le quali un medaglione
di Commodo del Museo Carpegna ora in Vaticano,
un busto colossale di Traiano in Campidoglio, e
una singolarissima testa di Augusto in età senile