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Balzò nelle paterne armi sonante
Dalla testa immortal. Vieni, o Minerva,
E voi che Argo, o fanciulle, in cura avete,
Acclamate la dea con fauste voci.
Con preci e voti. Salve, o dea: proteggi
Tu l'Argiva cittade, e qua rivolgi
I destrieri di nuovo, e i Danai salva.