Page 373 - Lezioni di Mitologia;
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l'Etna in Sicilia. Tal fregio di capo è stato pure
attribuito a Teti nella pittura di un bel vaso di
terra cotta esistente nella Biblioteca Vaticana. Sì
questa Venere che la prima ha negli occhi dolce-
mente aperti un lusinghiero ed affettuoso che i Greci
chiamavano uy/sov, cioè umidità. Un tal guardo però
è ben lontano da quei tratti indicanti lascivia, coi
quali alcuni moderni artisti hanno creduto di ca-
ratterizzare le loro Veneri. L'amore dagli antichi
maestri, come dai pili ragionevoli filosofi di quei
tempi, consideravasi, per valermi dell'espressione di
Euripide, come il consigliere della saviezza.
» Quando io dissi poc' anzi non trovarsi altre
dee ignude fuori che Venere , le Grazie e l'Ore
non fu già mio pensiero asserire che Venere si rap-
presentasse costantemente ignuda. Vestita era la
Venere di Prassitele a Coo , vestita è una bella
statua di questa dea, che dianzi vedevasi nel Pa-
lazzo Spada in Roma, e fu poscia trasportata in
Inghilterra.
VENERE AL BAGNO.
« Lo scultore che ha voluto (così il Visconti)
rappresentare in questo marmo la dea della beltà
in tutto quel maggior risalto che acquistano nel-
r uscir dal bagno le sue membra divine, non è re-
stato inferiore nell'esecuzione alla bellezza sublime
della sua idea, tanto è regolare nei lineamenti, vez-
zosa neir attitudine , molle nell' espressione questa
singolarissima statua. Ha saputo così bene nell'ag-
NiccoLiNi. Lez. di Mit. ecc. 46