Page 398 - Lezioni di Mitologia;
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Ma non per questo l'assediata gente
Perdea la speme ; che un drappel de' forti
Gli altri lasciando per età men fermi
Le mura a custodir, furtivo agguato
Avea teso ai nemici, e in folta macchia
Stava acquattato e tacito aspettando
Che pur giungesse pastoral masnada,
Che di cornuta e di lanuta torma
Traeva al campo nutritivo aiuto.
Gli spensierati villanzon trastullo
Lieti prendean di lor zampegne, e al varco
S'eran già tratti in ripa al fiume : allora
Sbucan d'agguato i giovini nascosti
E van lor sopra, e di pastori e mandre
Fanno preda e macello. All'improvviso
Romor d'arme e di grida il campo in fretta
I nemici abbandonano, e di botto
Corrono a quella volta : aspra battaglia
Qui sorge e dubbia : alle due schiere innanzi
Van Marte e Palla, e Dei li scorgi all'alto
Mao-oioreo'oriar della lor forma : in mezzo
È '1 rio Fracasso, e la Discordia insana
Lacera il manto, e l'inamabil Parca
Che un vivo abbatte, ed un ferito afferra,
Trae pel piede un estinto, e d'uman sangue
Tinge la veste, e se ne lorda il volto.
Vero e vivo spettacolo che immoto
Mobil ti sembra, e non pur atti e forme.
Ma figura i pensieri, e in ciò che appare
Quel che dianzi passò rappella e arresta.
Di rustisch'opre e di campestre vita