Page 398 - Lezioni di Mitologia;
P. 398

386
                   Ma non per questo l'assediata gente
                   Perdea la speme   ; che un drappel de' forti
                   Gli altri lasciando per età men fermi
                   Le mura a custodir, furtivo agguato
                   Avea teso   ai nemici, e in folta macchia
                   Stava acquattato e tacito aspettando
                   Che pur giungesse pastoral masnada,
                   Che di cornuta e    di lanuta torma
                   Traeva al campo nutritivo aiuto.
                   Gli spensierati villanzon trastullo
                   Lieti prendean   di lor zampegne,   e  al varco
                   S'eran già tratti in ripa al fiume   : allora
                   Sbucan d'agguato    i giovini nascosti
                   E van lor sopra, e    di pastori e mandre
                   Fanno preda e macello. All'improvviso
                   Romor d'arme e di grida      il campo  in fretta
                   I nemici abbandonano, e di botto
                   Corrono a quella volta   : aspra battaglia
                   Qui sorge e dubbia   :  alle due schiere innanzi
                   Van Marte e Palla, e Dei     li scorgi all'alto
                   Mao-oioreo'oriar della lor forma  : in mezzo
                   È  '1 rio Fracasso, e la Discordia insana
                   Lacera  il manto, e l'inamabil Parca
                   Che un vivo abbatte, ed un ferito     afferra,
                   Trae pel piede un estinto, e d'uman sangue
                   Tinge la veste, e se ne lorda    il volto.
                   Vero e vivo spettacolo che immoto
                   Mobil  ti sembra, e non pur atti e forme.
                   Ma figura   i pensieri, e in ciò che appare
                   Quel che dianzi passò rappella e arresta.
                Di rustisch'opre e di campestre vita
   393   394   395   396   397   398   399   400   401   402   403