Page 526 - Lezioni di Mitologia;
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                Lattanzio lasciò scritto, Celo essere stato un re,
             il quale essendo    reputato un   dio per  quella vile
             venerazione che gli uomini ebbero sempre pel po-
             tere  ,  fu  col tempo  , per la simiglianza del nome
             adorato come    il Cielo. Saturno volendo nobilitare
             la propria origine accreditò   il pregiudizio dei mor-
             tali, e  si disse figlio del Cielo e della Terra. Non
             altra cosa del Cielo favoleggiarono gli antichi.
                L' Oceano,  il primogenito dei  figli della Terra e
             del Cielo, fu creduto dagli antichi genitore di tutti
             gli animali e di tutti  gli Dei. Forse in questa opi-
             nione influì l'essere  stati alcuni fra loro presso lui
             educati, come Omero attesta relativamente a Giu-
             none. Fu credenza degli antichi che avesse il capo
             di toro, come attesta Euripide neìY Oreste. Io penso
             che ciò derivasse dal crederlo autore dei terremoti
             come reputavano     i fiumi  ,  i quali  nelle  medaglie
             sono indicati colle fòrme di toro.
                L' Oceano  fu amico    dell' infelice Prometeo  , ed
             oltre Teti ebbe due    altre mogli, chiamate Parte-
             nope e Panfolige. Dalla prima ebbe l'Europa e la
             Tracia,  dalla seconda l'Asia e la Libia. Figliuole
             dell'Oceano furono ancora Fillire, Calliroe, Persei-
             de, Zante, Daira, Leucippe, Melofosi, Ociroe e mol-
             tissime altre che, secondo Esiodo, ascendono a tre-
             mila.
                D'Iperione altro non è noto se non che fu padre
             del Sole, secondo Esiodo, come Tia ne fu madre
             e Giapeto uno dei Titani, che contro Giove prese
             le armi illustrando l'ardimento e la pena di Pro-
             moteo suo   figlio. Avanti la guerra dei Giganti ebbe
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