Page 574 - Lezioni di Mitologia;
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bandonare del tutto i lor riti, e ritenendo almeno
i vocaboli già consecrati nelle loro teogonie. D'al-
lora in poi tutti i popoli seguirono l'esempio d'A-
lessandria, e il Plutone, o Giove Dite, dei Sinopiti,
fu venerato dal Paganesimo sotto il nome di Se-
rapide. Così ebbe fama una divinità dell' Egitto ,
oscura fino ai tempi di Alessandro Magno, e fu ri-
tratta in figura, attributi e ornamenti affatto inusi-
tati alla religione egiziana. Tali sono la barba, il
calato e l'abito affatto greco , cose tutte che non
dovevano far dubitare i moderni dell' origine pon-
tica delle sue immagini. Difatti Dionisio il geogra-
fo, ch'era Alessandrino, lo riconosce pel gran Giove
di Sinope ; e nelle monete di questa città, che di-
venne poi colonia romana, s'incontra frequentemente
l'effigie di questo nume. Osserva ancora che il ca-
lato, modio, si vede sul capo di quasi tutte le
antichissime divinità asiatiche, come del Giove La-
bradeo di Milaso, della Giunone di Samo, della Ne-
mesi di Smirne, delle Diane di Perga ed Efeso: e
vogliasi questo attributo spiegare per un vestigio
delle colonne adorate nei prischi tempi invece dei
simulacri secondo il parere del Buonarroti, o se-
condo quello degli antichi, voglia interpretarsi per
simbolo dell'abbondanza e della dovizia, di cui si
riguardarono questi numi come dispensatori, sim-
bolo tanto più conveniente al Giove Plutone, Giove
Dite , Giove Ricco dei Sinopiti : qualunque sia,
dico, il significato che voglia darsi a quel modio,
sempre dovrà riconoscersi per uno di quei fregi
chiamati da Giovenale : « antichi ornamenti degli
» Dei di Asia. »