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» È stata una fortuna pel Museo dementino di
poter possedere con tutta sicurezza la statua di
Urania, la quale nella Collezione Tiburtina avevan
l'ingiurie del tempo separata dalle compagne: con-
servavasi questo pregevol marmo a Velletri nel
Palazzo Ginnetti dove, trasformato in quello della
Fortuna, appena si potea riconoscere. Il Commis-
sario dell' Antichità la ravvisò e fu presentata a
Pio YI. Abbattuto perciò quanto vi era di moderno-
si rese alla statua la sua vera espressione, aggiun-
gendovi un' elegantissima ed antichissima testa pro-
veniente dalla Villa Adriana.
» Non si dura fatica a riconoscere questa Musa
negli antichi bassirilievi. Il globo e il radio la con-
trassegnano dappertutto: è perciò nell'Apoteosi di
Omero la seconda nel secondo piano ; nel sarcofago
della Villa Mattei la prima in una fiancata, 1' ot-
tava in quello del Campidoglio. Se però la sua im-
magine non è stata in simili monumenti equivo-
cata, non così è accaduto della sua statua colos-
sale , che si vede nel portico del Palazzo Farnese
verso strada Giulia , la quale o è stata lasciata
dagli antiquarii indecisa , o si è traveduto in essa
la Fortuna Reduce.
» Chiunque però l'esamini con riflessione la ri-
conoscerà per la Musa dell'Astronomia, e perchè
sul globo sono tracciati dei circoli che rappresen-
tano quelli che gli astronomi hanno segnati in
cielo, quali appunto si veggono sul globo di Ura-
nia nella medaglia della famiglia Pomponia, e in
un' altra pittura dell'Ercolano ; e perchè l'abbiglia-