Page 693 - Lezioni di Mitologia;
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        rente. Di simil costume non trovo      vestigio né in
        autori né in monumenti. Abbiamo, è vero, in Pol-
        luce una tonaca detta catonace perchè appunto avea
        le parti inferiori di pelle: abbiamo in Senofonte men-
        zione di un'altra, ch'era   soltanto  pieghettata dal
        mezzo in giù. Questi esempi possono farci sembrare
        cosa   strana  simil varietà  di drappo   nello  stesso
        pezzo del vestimento, ma non ci mostrano cosa dob-
        biamo pensare di quel che abbiamo       sott' occhi. Io
        vado pensando che siccome la tonaca dal mezzo in
        su è trasparente, sia fatta dal mezzo in giù di più
        grosso drappo non per altra ragione che per quella
        della decenza, osservata sempre dagli antichi nelle
        immagini delle vergini dee d'Elicona, come altrove
        abbiamo avvertito, onde    sfuggire le taccio che   in-
        contravano presso   i moralisti  di  quei tempi  simili
        abiti trasparenti, che Coe,  vesti di  vetro, o lucide
        dai Latini eran dette.
           »  Notabili sono ancora  i calzari della nostra Ura-
        nia. Son questi del genere dei sandali, essendo stretti
         dai lacci sopra  il nudo piede, che tengon ferma al
         di sotto la suola, la quale é di un' altezza non co-
         mune, e pari quasi a quella dei coturni tragici dei
         più lodati monumenti. Benché possa perciò compe-
         tere ad essi  il nome di coturni, mi sembra di     ri-
         conoscervi piuttosto  i sandali Tirrenici, così appunto
         descritti da Polluce quali  li veggiamo  scolpiti. Ag-
         giunge  il mentovato   autore ehe di questi era cal-
         zata la Pallade di Fidia, onde non debbonsi avere
         per abbigliamento improprio di una Musa, che       ol-
        ' tre r essere come tale amica di Pallade, lo è mag-

             NiccoLiNi. Lez. di Mit. ecc.               80
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