Page 710 - Lezioni di Mitologia;
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               nimo che riguarda fieramente e con una certa au-
               dacia contro le onde, è Aiace Locrense,      di cui la
               nave   dal  fulmine è già stata   colpita. Egli essen-
               dosene slanciato disperatamente mentre tutto ardeva
               si mise a combattere coi flutti percotendoli, fenden-
               doli coll'intrepido petto. Finalmente avendo guada-
               gnato le Gire, (scogli che s'inalzano sul mare Egeo)
               vomitava arroganti bestemmie contro gli stessi nu-
               mi. Però Nettuno terribile ed irritato sopraggiunge,
               pieno di tempeste e di procelle gli   irti capelli. Già
               soleva combattere in compagnia di Aiace contro       1
               Troiani (perchè savio e modesto risparmiava allora
               gli Dei, e lo incorraggiva allora col    suo  scettro)
               ma   adesso ch'egli   è  oltraggiato, impugna   il suo
               tridente, e lo scoglio che Aiace sostiene sarà scosso
               onde cada col bestemmiatore.
                  Ecco quello che vuol dir la pittura. Ma ciò che
                è evidente  si  è questo mare spumante      e le rupi
               cavernose   che ne sono bagnate incessantemente.
               Quindi una larga fiamma       accresciuta dal  vento
               onde  il  foco  serve  di  vela  al naviglio  fuggente.
               Aiace ritornando in se, come      uscito  dalla ubria-
               chezza, contempla il mare qua e là senza guardare
               né al legno, né verso la terra   ; e meno teme     l'  a-
               nimoso Nettuno che viene contro lui, ma persiste
               sempre nelle ardimentose minacele.     Il vigore non
               ha ancora abbandonate     le sue forti braccia  :  alza
               la testa come soleva contro Ettore e contro i Troia»
               ni. Ma Nettuno 6ol suo tridente abbatterà con lui
               gran parte dello scoglio  ;  il resto delle Gire, finché
               vi sia mare, starà immobile contro      tutti  gli  urti
               dello Dio. —
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