Page 731 - Lezioni di Mitologia;
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Prima la Fama; impaziente vola:
Con tai detti viepiù Vener l'infiamma:
Ya, vola, o vergin, sull'ondoso Lenno,
Mi scompiglia le case, e sii qual suoli
Quando le guerre tu precorri, e mille
Trombe figuri, e dalle armate squadre
I campi ascosi, e dei corsier volanti
E la polve e il nitrito. Annunzia a Lenno
La novità del vergognoso amore.
Ch'arde i mariti, e che nei freddi letti
Dolce preda verran le Tracie donne:
Di qui il principio a te: dolore accenda
Le furibonde madri: anch'io fra poco
Verrò: trarrolle preparate. — Appena
Tacque la Dea, che alla cittade in mezzo
Yola lieta la Fama. Era di Codro
Eurinome pudica ai lari accanto
Che dalle cure attrita il casto letto
Conserva, e sempre il suo marito attende,
E nel lido stancò le ancelle: ognora
Contano il tempo della lunga guerra.
Ed al talamo presso, in lunghe tele
Sanno ingannar la spaziosa notte.
Questa, col pianto e colla nota veste
Di Neera incontrò la Diva, e disse:
Sorella mia, volesse H Ciel che tale
A te nuncia non fossi, e in mar sommerso
Fosse il nostro dolor! Colui che cerchi
E coi voti e col pianto, arde l'indegno
Dell'amor di una schiava! arde, e ritorna
CoU'adultera sua, che al casto letto