Page 833 - Lezioni di Mitologia;
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           Le Naiadi sono di un ordine superiore     all' altre
        seguaci  di Bacco   finora  descritte; sono semidee,
        sono  ninfe.  Il creduto  Orfeo sembra chiaramente
        insinuarlo nell'Inno di Sileno, ove lui saluta come
        condottiero di Naiadi e di Baccanti. E Ovidio nel
        fine del iv libro De Ponto, nomina una poesia, ove

        elle  si descrivevano come amate sempre dai Satiri,
        quasi non convenisse al lor grado   altri amanti che
        semidei. Cinquanta ne conta Igino, cento Virgilio,
        e tutte paiono   addette a Bacco, da che     general-
        mente trovo in Tibullo: Bacco, ama le Naiadi. —
           Dopo   queste  notizie chiamerei Naiadi   le  ninfe
        che nei vasi antichi vengono attruppate con Bacco
          coi Satiri: se non che avendo creduto gli antichi
        che queste divinità onorassero ancora l'Orgie delle
        Menadi, non sarà facile discernere le une dalle al-
        tre. Con qualche verisimiglianza   si rincontreranno
        le Naiadi nutrici di Bacco,    dette anco  Nereidi, e
        più comunemente Nisee.
           Secondo i creduti Omero, Orfeo, Apollodoro, Igino,
        furono educatrici di Bacco negli    antri  di Nisa in
        Arabia, anzi l'accompagnarono nei suoi viaggi, come
        alcuno aggiunge, e furono cangiate nella     costella-
        zione deiriadi. Insegnarono le prime l'uso del vino
        ed a cantare gli onori del dio che soccorsero con-
        tro Licurgo  : quindi possono   considerarsi come la
        norma di tutte l'altre Baccanti. Non è inverisimile
        che si riscontrino  nei vasi  al vestito seminato   di
        stelle, quale  nella  cista Kircheriana  lo ha Bacco
        Nictelio, e in oltre alla ferula, insegna di chi pre-
        siede alle sue orgie, e qualche particolar distinzione,
        giacché Bacco l'onorò molto.
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