Page 840 - Lezioni di Mitologia;
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chità, che dettarono agli artefici antichi i più su-
blimi concetti.
Interrogato Fidia, dopo aver fatto la statua di
Giove Olimpico , se lo dio stesso si fosse degnato
di manifestarsegli, additò il maestro di tanto mira-
colo dell'arte, recitando questi divini versi di Omero,
nei quali il nume è ritratto:
Disse, ed i neri sopracigli il figlio
Di Saturno inchinò: sull'immortale
Capo del Sire le divine chiome
S'agitare, e tremonne il vasto Olimpo.
Comincerò dalla famosa statua creduta, prima
Visconti, Sardanapalo: quindi di due bassirilievi
Bacchici si darà l'illustrazione.
BACCO BARBATO.
» Questo singolare, anzi unico monumento, non
è stato considerato dagli eruditi con critica suffi-
ciente. Winkelmann, che lo ha pubblicato il primo,
non ha bastantemente, a mio credere, schiarite le
nostre idee sul vero soggetto del simulacro. 11 mio
parere è molto diverso sì da quello di Winkelmann,
«ì dal comune. Lo sottopongo al giudizio dei leg-
;^-itori, dopo aver fatto considerar loro la statua con
tutte le sue circostanze. È effigiato nel marmo un
uomo, il di cui volto maestoso e sereno è decorato
da una lunga e coltissima barba che gli cade sul
petto, artificiosamente sparsa e disposta. I lineamenti