Page 111 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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V
             NELLA GRECIA.  Ili
     in quel dramma d’Eschilo, in cui il re Priamo
     offre un riscatto per ottenere  il corpo di suo
     figlio  ( 1 ).  Il coro de’ Troiani prosteso insieme
     con esso a’ piedi del vincitore d’Ettore, lascian-
     do  al pari di esso scorgere ne’ suoi movimenti
     pieni di dignità  l’ espressione del dolore  , del
     timore e della speranza, fa passare nell’anima
     d’Achille e in quella degli spettatori i sentimenti
     dei quali egli è commosso.
       La danza della commedia è libera , famiglia-
     re, sovente ignobile,  piti sovente ancora diso-
     norata da licenze si grossolane che ributtano le
     persone oneste  ( 2 ), e che Aristofane medesimo
     6Ì reca a pregio l’averle bandite da alcuni dei
     suoi drammi (3).  Nel dramma che si chiama
     satira, il gesto è vivo e tumultuoso, ma senza
     espressione e senza relazione colle parole (4).
       Dacché  i Greci conobbero  il pregio della
     danza imitativa, vi presero tanto gusto, che gli
     attori, fatti arditi dagli applausi della moltitu-
    dine , non tardarono a snaturarla. L’ abuso og-
    gidì è giunto al colmo: da una parte si vorreb-
     be imitar tutto , o per  dir meglio contraffar
     (1) Aten .  l.  », c. 18, p. 2».
      (2) Teofras. caral.  c. 6. Duport . ivi p. 3o 5 .
     ( 3 ) Aristaf. nelle nubi  v. 640.
      (4) Aten.  I.  » 4 >  c. 7, p. 63o.



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