Page 296 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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236    VIAGGIO d’aNÀCARSI
         dimeno levando  i voti, restò deciso che Timo-
         ne per l’amarezza del suo zelo, perdette  l’ oc-
        casione di contribuire alla salute della morale:
         che nondimeno una  virtù  insociabile è meno
                              e che se
        pericolosa che un’ abbietta deferenza j
         la maggior parte degli Ateniesi avesse avuto per
         gli scellerati lo stesso orrore che aveva Timo-
           la repubblica sussisterebbe ancora nel suo
         ne ,
         antico splendore.
           Dopo questo giudicio sembrò meraviglia
         che i Greci non avessero innalzato alcun tempio
         all’ amicizia : io mi meraviglio ancor di più , dis-
         se Liside, che non ne abbiano mai consecrato
         all’ amore. Che ! nessuna festa, nessun  sacrifi-
                                ! Al-
         cio, al più antico, al più bello de’ numi ( i )
         lora 8* aprì una carriera immensa che fu scorsa
         parecchie  volte. Venivano riferite sulla natura
         dell’amore  le  tradizioni antiche e le opinioni
         de’ moderni. Un solo n’era riconosciuto, molti
         se ne distinguevano  ( 2 ): non ne venivano am-
         messi più  di due, uno celeste e puro, l’altro
         terrestre e materiale (3).  Si dava questo nome
          (1) Esiodo  Teog.  v,  120.  Ansio/, negli  uccelli
         v. 70 1. Platone nel convii.  t. 3, p. *77, 178. ec.
          (2) Cìcer. della  nalur.  degli Dei  1. 3 ,  c. a3  ,
         /.  t  , p. 60 6,      .  .
          (3) Platone nel convit.  t. 3  , p. 180.

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