Page 293 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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:  NELLA GRECIA.  2^3
    numero degli Ateniesi che accompagnavano Al-
    cibiade. Alcuni per verità lo caricarono d’ ingiu-
    rie 5 ma altri si posero a ridere j ed  i più illu-
    minati ne furono colpiti come da un raggio di
    luce. In tal guisa Timone previde  il pericolo,
    ne diè l’avviso, e non fu ascoltato. Per deni-
    grarlo di più  voi avete citato Aristofane sen-
           ,
    z avvedervi che la sua testimonianza sola basta
    a giustificar l’accusato. « Egli è quel Timone,
    » disse  il poeta,  egli è quell’uomo esecrabile
    n generato dalle furie che vomita perpetuamen-
    » te imprecazioni contro  gli  scellerati  (i) ».
    Voi Io sentite, Stratonicoj Timone non fu reo
    se non per essersi scatenato contro gli uomini
    perversi.
      Egli venne al mondo in un’età, in cui tut-
    tavia lottavano gli antichi costumi contro le pas-
    sioni collegate per distruggerli. Questo è un
    momento formidabile per uno Stato. Allora av-
    viene che nei caratteri deboli e amanti del loro
    riposo,  le virtù sono indulgenti , e si prestano
    alle circostanze: nei caratteri vigorosi esse rad-
    doppiano l’austerità, e si rendono talvolta odiose
    per una severità inflessibile. Timone aggiugne-
    va a molto spirito e probità  i lumi della liloso-
     (i) Aristof, in Lìsistrat. o. 8» 6.



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