Page 326 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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NOTE.
il filo dell’ azione senza intervento del coro, si
esprimevano in una lunga serie di giambi, alla
testa dei quali gli Scoliasti hanno scritto questa
parola 'lapfiot. Crederei volentieri che tutti gli
altri versi fossero cantati ; ma non lo asserisco
positivamente. Quel che si può affermare in ge-
nerale , si è che i primi autori più s’applicava-
no alla melopeia , MiKoveifoc, che non fécero ì
loro successori ( 1 ) ; e la ragione ne è manifesta.
I poemi drammatici, traendo la loro origine da
quelle truppe di recitanti che percorrevano l’At-
tica , era naturai cosa che il. canto fosse riguar-
dato come la parte principale della tragedia na-
scente (2). Quindi è senza dubbio che il canto
più signoreggia ne’ drammi d’Escliilo e di Fri-
nico ( 3 ) suo contemporaneo, che in quelli di
Sofocle e d’ Euripide.
Ho detto di sopra, sulla testimonianza di
Plutarco, che i versi giambici 61 cantavano tal-
volta quando il coro faceva l’uffizio d’attore
,
e di fatti troviamo di questi versi in alcune stan-
ze irregolari e sottomesse al canto. Eschilo so-
vente gli ha adoprati in iscene modulate. Per
* •
§. 3 .1 , t. 2 , p. 766.
( ) Aristot. probi, sez, 19 ,
1
(a) Aten. I. >4, c. 9 ’, p. 63o. C. Diog. Laerz.
Z. 3 , p. 56.
(3) Ariafolele ivi.
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