Page 31 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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DEI TEMPI PRIMITIVI DELLA. GRECIA. 21
ri ; e dopo una guerra lunga, accanita e piena di varie vicende,
finirono col trionfare e scacciarli dal loro paese. Si può egli dun-
que dubitare che i vinti (e mi servo di questa parola perché pro-
babilmente subirono la stessa sorte degli Hyck-Shos anche altri
che non eran tali ma che avevan parteggiato per loro) che i vin-
ti, dico, si recassero nella Grecia o direttamente o dopo aver
vagato per qualche tempo nella Palestina e nella Fenicia ?
Resta dunque |ier noi che i Pela.sgi andarono in Grecia da
quei paesi. Come fossero accolti dagli Fileni che ci trovarono,
ce lo possiam •figurare , riHettendo che ci andavano come stra-
nieri, oche erano diversi di schiatta e barbari di lingua come gli
dico Erodoto. ‘ Ci sarà stata della resistenza ; avranno dovuto i
Pelasgi acquistarsi colla forza le novo sedi ; avranno scacciato
dinanzi a sé una parte dei primitivi abitanti; un’altra parte gli
avranno costretti alla pace assoggettandoseli e tenendoli soggetti
finché non furono loro stessi inseguiti e trattati come schiavi
dagli Fileni rientranti! Del resto non si sa con punta certezza
che rapporti passassero fra le due genti ; come pure s’ ignora
quale e quanta fosse veramente la civiltà posseduta dai Pela.sgi.
Alcune tradizioni ce gli dipingono rozzi, selvaggi, ignoranti di
ogni arte capace di soddisfare ai primi e più semplici bisc^ni
d’ una nazione civile, e gli fanno incivilire anche loro da altre
colonie posteriori. Altre tradizioni invece ce gli decantano come
al possesso d’ una civiltà assai progredita fin da quando si sta-
bilirono nella Grecia ; e gli fanno introduttori della scrittura,
istitutori di feste religiose, scavaminiere, agricoltori, fabbricatori
di città e di fortezze. In architettura lasciarono dei monumenti
che sono i più antichi d’ Europa e che probabilmente dureranno
assai più di tutti quelli dei tempi po.steriori.* A Micene, ad Argo^
a Tirinto, ad Atene, a Orcomene, come pure da noi nell’Etru-
ria e nel Lazio, si veggono ancora degli avanzi delle loro costru-
zioni, dette Ciclopiche perchè attribuite dalle leggende greche a
una razza d’ uomini giganteschi chiamati Ciclopi. Son formate
di massi colossali , le più volte non digrossati punto, soprappo-
sti r uno all’ altro senza cemento, e reggentisi por la propria
mole. Di questi monumenti, i più considerevoli sono: una parto
delle mura di Micene e una sua porta sormontata da duo leoni;
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