Page 34 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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!24       LEZIONE SECONDA.
        SUO nonno Acrisie, com’era  stato  già  predetto  dall’oracolo.
        Dopo d’ allora, lasciò Argo per trasferire la sua sedo a Micene
        dove fondò un’ altra dinastia.
          Fu nello stesso tempo, cioè circa la metà del secolo XIV
        avanti Cristo, che avvenne  l’ immigrazione di Pelope dall’Asia
        minore nella Grecia meridionale. Era figliolo di Tantalo che di-
        morava presso  il monte Sipilo nella Lidia. Suo padre, immen-
        samente ricco di possessi materiali c d’ una felicità straordinaria
        fra gli uomini, fu come acciecato dalla troppa prosperità. Agli
        dei, che erano sposso suoi ospiti, volle imbandire un giorno  le
        membra del proprio figliolo, per mettere a prova la  loro  po-
        tenza. Gli dei so n’ accorsero ma non cosi presto, da imi)ediro
                    :
        che Cerere mangiasse una parte della spalla  di Pelope. Giove
        richiamò in vita quel giovane, o gli dette una spalla d’avorio in
        compenso di quella che gli era stala mangiata. Tantalo fu punito
        duramente  ; Pelope parti per la Grecia.
          Cosi alcune tradizioni ma alcune altre più verosimili (non
                    :
        solo j)erchò non contengono la ridicolezza delle membra di Pe-
        lope imbandite agli dei e della spalla d’avorio, ma anche per-
        chè a.ssegnan meglio una causa dell’ emigrazione di lui) dicono
        che scoppiasse una lotta fra Tantalo e Ilo re di Troia  ; e che  il
        risultato di essa fosse l’ espulsione dall’ Asia di Tantalo e del suo
        figliolo. Onesto venne  nella  |x;nisola  di Apia la  quale,  poco
        tempo dopo, mutò il nome, in grazia di lui, in quello di Pelo-
        ponneso  : andò  nell’ Elide, e conobbe  il principe di Pisa, Eno-
        mao, della di cui  figliola Ippodamia s’innamorò caldamente.
        Enomao però avvertito da un oracolo che sarebbe morto appena
        che Ippodamia avesse preso marito, aveva promulgato che non
        r avrebbe data in moglie se non a chi lo superasse in una corsa
        di carri da Olimpia all’ismo di Corinto. (Il luogo qui scelto per-
        la vittoria leggendaria di Pelope, merita attenzione in quanto
        che è una linea tirata dal centro del Peloponneso alla sua estre-
        mità, e comprende per conseguenza, tutto  il territorio a cui Pe-
        lope comunicò il proprio nome.)' Molti aspiranti alla mano d’Ip-
        podamia avevan già tentato, ma invano, la sorte, quando si de-
        cise a tentarla Pelope. E vinse. Ottenne dunque, in premio della
        vittoria, la figliola d’ Enomao
                    ; doventò principe di Pisa; si fece
                                  ; e
        cosi capo d’ una nova dinastia, della dinastia dei Pelopidi
          * Croie, P.I,c. 7.
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