Page 35 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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DEI TEMPI PRIMITm DELLA GRECIA.  25
     potè, come s’ è detto, dare il suo nome alla penisola intera non
                                               ;
     per altro  però, secondo Tucidide,^ se non per le grandi* ric-
     chezze che aveva portato seco,  in un paese povero. com’ era
     V Elide.
         Anche prima che Pelope  nel Peloponneso, s’era recato
     nell’ Attica Cecrope a capo d’una colonia* egiziana. Aveva tro-
     vato  il paese sempre immerso nella desolazione a- motivo di un
     diluvio particolare detto d’ Ogige, perché avvenuto mollo tempo
     innanzi sotto  il regno d’ Ogige  ; e forse non era che una cosa
     medesima  col diluvio di Deucalione. Tra per questo e per la
     superiorità dell’uomo civile sull’uomo selvaggio,  il quale sente
     per quello timore e rispetto non appena gli vede fare uso del-
     r arti che contribuiscono al bello e all’utile della vita, e starei
     per dire al solo vederne  l’ aspetto e  il portamento, gli deve es-
     sere stato facile d’ impossessarsi dell’ Attica e affezionarsi i natii
     che dal nome di lui si chiamaron Cecropidi. Non ci é presen-
     tato' infatti dalle. tradizioni come un conquistatore , ma colla dop-
     pia dignità di legislatore e di sacerdote. Importò nell’ Attica idee
     religiose e nomi di divinità, fondò templi e are, e modificò  il
     pubblico cullo introducendo riti più dolci e più puri. Volse poi
     r animo alla famiglia e ne volle più saldo  il fondamento  , sotto-
     ponendo a leggi certe  il matrimonio. Dopo  la famiglia, pensò
     alla tribù  : sotto  il pretesto di ripararsi dai pirati che sbarcavano
     a predare sulle coste dell’ Attica  , e dai confinanti della Beozia
     che facevan lo stesso da un’ altra parte, indusse  i suoi sudditi,
     che  fin allora avevan menato una vita nomade  , a riunire su
     una rupe scoscesa le loro abitazioni e a. chiuderle d’una difesa.
     In tal modo ebbe origine quella parte d’ Atene (fu chiamata cosi
     perché consacrata a Minerva  il di cui nome in greco era ’A.^«v>3)
     che  allora era semplicemente la città (nóhs)  e che in seguito
     divenne la città alta (àxpónol^). Oltre a quella fondò in diversi
     luoghi undici altre città o borgate, e nelle dodici località distri-
     buì gli abitanti dell’ Attica divisi in altrettante tribù. Intanto gli
     ammaestrava  nell’ agricoltura e  gli faceva dono dell’ulivo che
     aveva portato dall’ Egitto e che fu per loro un bon rincalzo nella
     scarsità dei cereali.
         Perchè poi non nascesse troppo spesso delle questioni fra
     i suoi seguaci e  i suoi sudditi , e quelli non trasmodassero nella
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