Page 56 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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46        LEZIONE TERZA.
        sdegni fra  i capi; e  il ritirarsi dalla pugna, e l’accanito com-
        battere  ; onde perirono  i personaggi più illustri, gli croi più va-
        lenti.
          Ma che fu, questa guerra, combattuta davvero? E fu pro-
        prio il rapimento d’Elona la ragione di essa? E  il risultalo, n©
        fu davvero, come si dice comunemente, la distruzione di Troia?
          Che la guerra troiana sia un avvenimento storico non se
        ne può aver nessun dubbio, essendo ossa una tradizione anti-
        chissima, ammessa universalmente, e indissolubilmente intrec-
        ciata a tutte r altre tradizioni nazionali  : ma non si può nem-
        meno aver dubbio che  l’ addotta ragion© e tanti particolari ma-
        ravigliosi (particolari,  del resto, resi immortali per sempre dal
        genio d’ Omero), siano una mera invenzione fantastica della poe-
        sia. fluanto alla ragione addotta, non solo la troviamo improba-
        bile in sé stessa, ma crediamo anzi col Thirlwall che Elena sia
        un personaggio pnraiuente  mitologico. N' abbiamo  in prova la
        sua nas<'ila da Giovo;  la sua parentela con Castore e Polluce,
        gemelli divini  i divini onori che le si rendevano a Sparta e in
              ;
        altri luoghi  ; e più di tutto, l’essere stata rapita anche da Teseo,
        jb secondo altre tradizioni, da Ida e Linceo. Da ciò ne viene che
        il .suo rajiimenlo era un Umia poetico, indipendente, dapprima,
        dalla guerra di Troia, colla quale poi j)Olé esser congiunto facil-
        incnU^ e naturalmente.  ' E rigettala cosi la favola d’ Elena, os-
        serveremo  col Balbo che indubitatamente  |x.*lasgici furono la
        gente o almeno  i re di Troia. Dal che si deduce « che quell’ im-
        » presa fosse ellenica nello sco|X) come neH’assembramento; che
        » fosso uno dei maggiori  atti della gran contesa delle schiatte
        » elleniche contro le pelasgiche. » *
          Guanto poi al risultato, noi teniamo un’opinione di mezzo
        fra quelli che vogliono pienamente raggiunto lo .scopo dai Greci,
        e quelli che  lo credono pienamente fallilo. Sulla testimonianza
        di Paasania,’ su quella di Tucidide* e d’ Erodoto* mollo più
        antichi di lui, su quella d’Omero* più antico di tulli e primo nar-
        ratore della grand’impresa, noi crediamo che  i Greci Gnissero
          • Tbirlwall
              ,  c. V.
          * Balbo, Medit, sior., Tllil.
          s JLaconia  , 22; Fotidm, 17.
           I, 11, 12
          » I, 5| II, 118,120-
          « Iliade, M, vili, XII, XX; Odissea, I, HI, IV, V, Vili ec.
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