Page 57 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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I TEMPI EROia. 47
col prendere la città. Ma se poi riflettiamo che non ritornarono
in patria in aspetto di vincitori, ma andarono disjiersi per le terre
e pei mari , e invece d’ un’ accoglienza trionfale trovarono nelle
loro case il delitto e la sciagura ; che non stabilirono l’ uso di
celebrar la memoria della riportata vittoria, loro che rammenta-
vano con feste e giochi solenni lutti i più gloriosi av venimenti di
Grecia ; e che finalmente Omero ‘ fa predire da Nettuno a Enea
che la discendenza di questo avrebbe regnato sui Troiani (pre-
dizione che il poeta non avrebbe introdotto nel suo poema se
non n’ avesse avuto il compimento soli’ occhio) ; se riflettiamo a
tutto questo, crediamo che la vittoria dei Greci non solo gli riu-
scisse assai cara, ma fosse anzi limitata alla sola presa della città
e uno stato troiano sopravvivesse alla caduta di essa.
Alla guerra di Troia successe un gran movimento nelle po-
polazioni della Grecia: né poteva accadere altrimenti, e i>er
l’indebolimento dei principi che avevan consumato le loro forze
sulle coste dell’ Asia, e per la morte stessa o l’esilio che parec-
chi di loro subirono dopo il ritorno, e per quell’esaltazione che
sogliono sempre produrre nelle menti degli nomini i grandi
eventi. 11 movimento comincio dalla Tesprozia nell’ Epiro. Nella
dispersione pei mari dei reduci da Troia, erano stati spinti a
quel paese Antifo e Fidippo figlioli di Tessalo. Di là si mossero,
dopo del tempo, con una colotda di Tesproti, a cui, dal loro pa-
dre, dettero il nome di Tessali; e sujwrata la catena del Pindo,
invasero la fertile provincia irrigata dal Peueo che mutò allora
in quel di Tessaglia il suo primo nome d’ Eolide. All’ irromper
di questi, si doveron ritirare gli antichi abitatori, i quali erano
Beoti, stanziati nell’ Eolide fin dal tempo dell’ invasione pelasgi-
ca. Passarono dunque nella Cadmeide, che da loro fu delta Beo-
zia, e sospinsero, alla loro volta, altri popoli ; delle emigrazioni
dei quali, noteremo soltanto che una fu diretta nell’Asia, dove
furono fondate le colonie eoliche.
Ma la più memorabile di tutte queste invasioni è quella dei
Dori, ì quali, abbandonata la provincia giacente alle falde set-
si condus-
tentrionali del Parnasso e da loro chiamata Doride ,
sero nel Peloponneso. Parrebbe naturale il credere che avessero
anche loro ricevuto indirettamente un impulso a moversi dalla
emigrazione dei Tessali ma gli antichi scrittori ne assegnano un
;
» Iliade, XX.
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