Page 63 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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COEDIZIONI MORALI E CIVILI NEI TEMPI EROICI. 53
leva che il re avesse pregi personali che lo rendessero superiore
a tulli gli uomini, non esclusi i nobili.' Senza 1’ a.«.sislenza di
questi e degli uomini liberi, non poteva prendere nessuna deli-
berazione. 1 nobili costituivano il consiglio, i liberi costituivano
r assemblea generale : gli araldi la convocavano, e curavano che
la moltitudine adunata si quietasse; poi, fallosi silenzio, il re
esponeva a tutti quelle cose di cui aveva già conferito segreta-
mente in consiglio coi capi. Questi allora discutevano ma il po-
;
polo non aveva altra parte che quella d’ascoltatore, e, tuli’ al più,
poteva co’ suoi mormorii dar de’ segni d’approvazione.* A ogni
modo quelle pubbliche discussioni, coll’ aguzzar gl’ingegni e col
commovcre gli animi , dovevano a poco a poco avvezzare il po-
polo ai governi repubblicani che furono stabiliti più tardi.
Nei poemi d’ Omero non si trova mai la parola legge ; per
cui pare che per mantenere la pace pubblica si giudicasse uni-
camente dietro delle regole fondate sulla consuetudine. Delle
contese fra i privati, non se n’occupava nessun tribunale pub-
blico, se non nel caso che tutt’o due le parti litiganti si tro-
vassero d’ accordo a sottomelterglisi. ’ L’ uccisore d’ un uomo si
trovava esposto alla vendetta mortale dei parenti o degli amici
dell’ucciso ma poteva liberarsene coll’esilio. In questo caso
doventava come persona sacra, e sarebbe stalo una colpa per
chiunque il rifiutargli un asilo. Quindi vediamo Telemaco che
accoglie ospitalmente sulla sua nave Teoclimeno fuggente da
* Mentre Sarpedonte si preparava ad assalire il muro dell* accampamento
greco, voltosi a Glauco,
Glaoco , fli di9«e
Perché siali) noi <ti seggio e di vivande
E di riciilme tasse innanrì a lotti
Nella Licia onorati ed ammirati
Por come nomi? Ond’é die loogn il Xanto
Dna gran terra ptitsediam d’ameno
Sito, e di biade fertile e di viti?
Certo , acd"Celiè primieri andiacn tra’ Liej
Nelle calde b«ttagU<> , onde alcun d’aasi
Gridar s’intenda: Gloriosi e degni
Son del eomaiido i n»itrì re *, sqoivita
È lor vivanda, e dolce ambrosia II vino,
Ma grande il core e nella pugna i primi. Iliadi^ XII.
* liiade, U; Odissen lì.
^ Vedi (//inde XV 111) la descritione del processo scolpito sullo scudo
,
d' Achille.
^ Si, l'onta nostra ne* futuri tempi
Rimhofnhar s* udrà ogoor. se gli uccisori
De'figU non puniamo e de*fratelU. , XXIV.
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