Page 289 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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288                                         al-Futūḥāt al-makkiyya

            limitato, non si comprende dove f nisca. Allah non l’ha contrapposta a
            mille mesi, ma l’ha posta come migliore di ciò, cioè più eccellente, senza
            determinazione  temporale.  Quando  la  incontra,  il  servitore  è  come
            colui che vive nel servizio esclusivo del suo Signore per più di mille mesi
            ( ), senza determinazione temporale, così come colui che oltrepassa i
             455
            limiti dell’età naturale cade nell’età ignorata, e anche se per lui la morte
            è inevitabile, non sa se dopo il superamento dell’età naturale vivrà un
            solo respiro o migliaia di anni. E così è la Notte del Qadr quando non
            viene delimitata nel tempo, come abbiamo spiegato prima.

                                  456
            Sappi che qui il mese ( a  ) ( ), secondo la trasposizione più profonda, è
            il servitore perfetto. Allah ha posto la Luna come “luce” [cfr. Cor. X-5 e
            LXXI-16] ( ) e le ha attribuito uno dei Suoi Nomi af  nché fosse inteso
                      457
            Lui, l’Altissimo, e non il corpo della Luna; e la Luna, in quanto corpo,
            non è che uno dei supporti di manifestazione del Suo Nome “la Luce”.
            La Luna si muove ed Egli si muove nelle mansioni del Suo servitore, che
            sono in numero di 28, e quando ha f nito si chiama “mese”, secondo la
            realtà essenziale, in quanto ha completato il percorso ed inizia un altro
            percorso. Così è sempre, dal punto di vista del signif cato (ma  ā): in
            ef etti l’Atto del Vero negli esseri contingenti non f nisce, ma continua
            perché Allah, l’Altissimo, lo fa persistere. Così il servitore marcia nelle
            dimore dei Nomi divini, che sono 99 ed il novantanovesimo è il luogo
            di intercessione ( a  la , che appartiene solo a Muḥammad, che Allah
            faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la Pace, mentre le altre 98 sono
            per  noi,  così  come  le  28  mansioni  appartengono  alla  Luna.  Alcuni

            455 I commentatori del Corano riportano che il Profeta “menzionò un giorno un uomo
            dei f gli di Israele che aveva indossato le armi nella via di Allah per mille mesi ed i
            credenti si meravigliarono di lui e le loro opere apparvero loro insignif canti rispetto alle
            sue. Allora venne accordata loro una Notte che era migliore del lungo periodo vissuto
            da quel campione [al servizio di Allah], sì che se avessero trascorso [quella Notte] senza
            dormire [dedicandosi ad atti di devozione] sarebbero stati più degni di essere chiamati
            servitori di quanto lo erano quelli [di cui era stato citato loro un esempio]”.
            456  Il  termine  “ a  ”  deriva  da  un  verbo  che  signif ca  “rendere  noto,  apparente”.
            Il  signif cato  originario  del  nome  si  applica  alla  Luna  nuova,  quando  essa  diventa
            apparente, e per estensione al mese lunare. “ a  ” è anche impiegato in arabo per in
            indicare un uomo notabile.
            457 A proposito di questi due versetti, nel Cap. 330 [III 111.27] Ibn ʿArabī fa notare che
            il Sole è stato assimilato ad una lampada ( i ā ) mentre la Luna è stata assimilata alla
            luce ed osserva che la luce della lampada è condizionata, in quanto dipende dall’olio
            che l’alimenta, mentre la luce della Luna è assoluta (mu la ).
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