Page 8 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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Muḥyīddīn ibn ʿArabī 7
comporta la sua indicazione, la Legge l’ha ratif cata,
ed il Muftī mālikita, che segue la dottrina di Mālik,
vieta che si usi l’agevolazione di aš-Šāf ʿī, a cui il
Legislatore l’ha asservito. Sennonché noi l’abbiamo
attribuita al Legislatore, in quanto la Legge l’ha
ratif cata, con il suo divieto di ciò che comporta
la indicazione riguardo al prendere per essa una
cosa che la indicazione non comporta, che non ha
fondamento, e ciò è il legare dell’uomo se stesso ad
una scuola specif ca, da cui non si discosta per altre
che essa, e viene così proibito per lui ciò che la Legge
non ha proibito per lui. Questa è tra le più grandi
calamità (ṭawāmm) e tra i più gravosi disagi per i
servitori di Allah, e ciò che la Legge ha reso ampio,
ratif cando il giudizio dei giurisprudente di questa
comunità, lo ha reso stretto la maggioranza dei
dottori della Legge. Quanto agli Imām, come Abū
Ḥanīfa, Mālik, Aḥmad ibn Ḥanbal ed aš-Šāf ʿī, essi
sono ben lungi da questo; nessuno di loro lo ha mai
fatto e non è stato riferito di loro che abbiano detto
ad uno: “Limitati a noi!”, né: “Seguimi ciecamente
in ciò che ti ho dato come responso”, anzi ciò che
è riportato di loro è il contrario di questo, Allah sia
soddisfatto di loro.” [Cap. 297 (II 685.19)]
Contrariamente all’opinione prevalente, i quattro Imām
eponimi delle scuole giuridiche dell’Islām sunnita non
furono i “fondatori” di queste scuole, anzi, da quanto
riporta Ibn ʿArabī e da quanto è noto della loro vita, essi si
rif utarono di codif care in un corpo dottrinale i loro giudizi
legali (aḥkām), e furono i loro seguaci a compiere quest’opera