Page 12 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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Muḥyīddīn ibn ʿArabī 11
e noi sosteniamo ciò” [Cap. 359 (III 270.32)];
“[…] e così se fai parte della gente dello sforzo
di giurisprudenza nel ricavare (istinbāṭ) i giudizi
legali: tu sei erede di un Profeta legiferante ed Egli,
sia esaltato, ti ha prescritto, nel ratif care ciò a cui
ti porta la tua giurisprudenza e la tua indicazione
come giudizio, di prendere ciò come legge per te
stesso e di rispondere con tale giudizio se ti viene
chiesto, ma non se non sei interrogato” [Cap. 380
(III 502.14)];
“Egli ha posto un sigillo con Muḥammad, che
Allah faccia scendere su di lui la Sua ṣalāt e la Pace,
a tutti gli Inviati, su di loro la pace, ed ha posto
con la sua Legge un sigillo a tutte le Leggi, e non
c’è Inviato dopo di lui che legiferi, né una Legge
tradizionale che scenderà da presso di Allah dopo la
sua Legge tradizionale, se non ciò che la sua Legge
ha ratif cato riguardo alla giurisprudenza dei sapienti
della sua comunità, nel ricavare (istinbāṭ) i giudizi
dal Suo libro e dalla Sunna del Suo Profeta – e per
Sunna intendo lo hadīṯ – non dal ragionamento per
analogia (qiyās). E con ragionamento per analogia
intendo qui la deduzione (qiyās) di una applicazione
(farʿ) per analogia con un’altra applicazione, non la
deduzione di una applicazione per analogia con un
principio (aṣl), poiché la deduzione dell’applicazione
per analogia con il principio è il giudizio ricavato
(mustanbaṭ) che viene stabilito per mezzo della
giurisprudenza” [Cap. 462 (IV 75.21)].