Page 16 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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Muḥyīddīn ibn ʿArabī 15
o ha fatto. Ciò che invece noi cerchiamo dalla
scienza è di comprendere quel detto o quell’atto
tanto da poter giudicare con sicurezza riguardo alla
questione. A ciò non si arriva se non grazie al testo
chiaro e regolarmente trasmesso, che però non si
trova se non raramente: un esempio al riguardo è il
detto dell’Altissimo “dieci giorni in tutto!” (Cor.II-
196), a proposito del fatto che essi siano proprio 10
giorni ( ). Quindi, in questo mondo, il giudicare su
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una questione secondo la Legge è più tagliente della
lama e più sottile del capello: colui che ha ragione
nel giudicare è uno solo, non personalmente, e tutti
otterranno la ricompensa [per il loro sforzo]!” [Cap.
64 (I 315.29)].
“Ed Egli accorda a chiunque compie il suo
dovere nella giurisprudenza, per mezzo della sua
considerazione, una quota della ricompensa, che
sbagli nella sua giurisprudenza o che colga nel
segno […] Il fatto che colga nel segno o che sbagli
è un’altra faccenda che si aggiunge all’aver fatto
uno sforzo di giurisprudenza, poiché egli non cerca
con la sua giurisprudenza se non l’indicazione che è
probabile per lui che lo porti alla verità ed al cogliere
nel segno, nient’altro” [Cap. 469 (IV 100.11)].
“Il giurisprudente che si sbaglia è simile a chi si
trova di fronte ad una eclisse ma non la vede perché
14 ) Si tratta del numero di giorni di digiuno compensatorio nel caso del fedele che si
ammala durante il pellegrinaggio e la visita sacra sì da essere impedito nell’ef ettuare
i riti prescritti.