Page 20 - Edipo e la mitologia comparata saggio critico di Domenico Comparetti
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(jiwili la Stinge tigura in rappoi'lo con Edipo o coi
Tebani. Io non ignoro ch’egli è mal prevenuto
contro l’uso dei monumenti figurati nelle inda-
gini mitologiche, e so anc-he perchè. Ma la sua
os.servazionc che « chi studia la mitologia secondo
« i monumenti figurati è condotto naturalmente al
« simbolismo, poiché solo col simlx)lismo la [)ietra
« esprime le idee (’) » è una di quelle che sono
tro[)})0 generali perchè possano essere totalmente
vere. Gli antichi monumenti figurati non sempre
hanno per iscopo di rappresentare un’ idea, ma
spe.ssissimo rappresentano semplicemente un fatto
iimnaginario o reale. Del resto anche quando le
antiche rappresentanze mitologiche stanno mera-
mente a rivestire un’idea, ciò non autorizza il
mitologo a trascurarlo, poiché esse possono esser
fondato su fatti mitologici che non ci tram.andano
i monumenti letfci’ari dei quali possiamo dis[x>rre,
e che gli antichi artisti conoscevano sia dalla tra-
dizione popolare, sia da monumenti letterari andati
perduti por noi. Quindi è che il mitologo non può
fare a meno di tenerne conto, quantunque deliba
usare certe c<autele nel servirsene, e l’ istesso sig.
B. ce ne offre l’esempio in quello stesso libro in
cui egli ha posto il principio surriferifo (’). Qui però
(') Hercule et Cacus, p. 29.
(’) Hercule et Cacus, p. 71, dove confessa che i vasi
greci costituiscono un poetico o fedele commento della
mitologia, e se nc vale a proposito del mito di Ercole o
Gerionc.
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