Page 24 - Edipo e la mitologia comparata saggio critico di Domenico Comparetti
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ina ciò in fondo non dimostra altro se non la ragio-
ne probabile per cui si potè credere di dover collo-
care la Sfinge in quella famiglia, nella quale del
resto c’ è un cosi ricco assortimento di strane com-
posizioni, c di membra d’ ogni animale, che non è
davvero da maravigliare se anche i componenti
della Sfinge vi si ritrovano. Nè poi la Sfinge può
del tutto confondersi coi mostri fra i quali la ri-
pone la Teogonia. Conforme han posto in chiaro
Briinn, Jahn ed altri (*), essa, visto il modo come
viene rappresentata dagli antichi scrittori e nei
monumenti figurati, appartiene più specialmente a
quella classe a cui appartengono le Arpie, le Sire-
ne ec. È un mostro che rapisco e dilania, e, come
il Cerbero di Dante, graffia, scuoia e squatra.
Scopo delle sue mire crudeli sono i giovani uomini.
Fidia fra gli ornati del trono del suo Giove Olim-
pico rappresentò, come sappiamo da Pausania ( V,
1 1, 2), i figli dei Tebani rapiti dalle Sfingi, ed
è sicuramente in grazia di questa special natura
della Sfinge, che un poeta greco chiamò con tal
nomo le cortigiane (’). Se, come il sig. B. crede
sicuro, ed io con altri non credo impossibile, il
(') Brunn nel BuUettino delVistU. di corrisp. archeol.
1853, pag. 69-75; Jahn ArcMol. Beitr. p. 115 seg.; Ovor-
beck, Gallerie otc. p. 15; Prollor, Jahn’s Jahrb. voi. 80,
p. 538.
(’) V. Ateneo XIII, 558.
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