Page 28 - Edipo e la mitologia comparata saggio critico di Domenico Comparetti
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           (juosto avosso voluto sostcnoro, forse avrclilx' |>o(ulo
           anche trovar qualche appoggio nei inomunenti e
           negli scrittori antichi ('), ma egli ciò non ha voluto
           fare e, incoraggiato dalla analogia delle virtù fati-
           diche attribuite a qualche altro mostro simlx)lico,
           ha prescelto incontrar di fronte la difficoltà. L’ ha
           superata? mi rincresce dover  dire che credo di
           no. Anche ammettendo  j)er un momento che  i
           greci  primitivi chiamassero  Sfinge  la nube che
           rinserra il temporale e che esprimessero  il remore
           misterioso del tuono dicendo: la Sfinge pronunzia
           parole che gli uomini non possono comprendere,
           qu:il relazione è fra l’ucciiler la Sfinge ed  il capire
           quel eh’ essa dice? Basta forse capire che significa
           il tuono, che cos’è  il tuono, perchè  si squarci il
           fianco delle nubi o  le acque scaturiscano? Basta
           forse per vincere e prostrare un nemico  il capire
           quel eh’ ei dice? Nella  ipotesi  del sig.  B. biso-
           gnerebbe ammettere che così pensassero quei buoni
           antichi,  i quali però })or quanto  si voglia credere
           avessero  il cervello grosso e fossero poco sottili ra-
           gionatori, non so figurarmeli cosi totalmente privi
           di buon senso
            Anche dello speciale cnimma che  alla Sfinge
             (') V. Overbock, (rallerie etc. p. 18 seg.  ; Prollor in
           lahrbiicher fiir Phil.  u. Paed.  voi. 80, (1859) pag. 537.
           Nessuno scrittore green anteriore ai tragici parla del-
            rcnimma della Sfinge


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