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mento, come facoltà del pensare ;
la qual distinzione corrisponde al
consistere la stessa cognizione (*)
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º
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più addentro nella cosa veduta, che non
quello di visione, cui ho perciò data la
preferenza, non però quell'altro escludendo.
Mi sarei giovato della voce intuito poichè
italianizzata da Gallilei nel significato di
aspetto veduto di slancio, ove però si de
campi ( e ne priego i lettori), almeno in
questa traduzione, dal prendere colla cru
sca visione per sogno, a rigor di termine,
parmi anche in ciò giustificata la detta
preferenza.
(!) Conoscere o sapere, nel linguaggio
di Kant è qualche cosa di più ehe perce
pire e pensare, facendo egli consistere la
cognizione tanto nel rapporto delle idee,
che ci sono presentate coll'oggetto che ce
e presenta, quanto nella riunione loro
nella unità di una stessa coscienza. Dove
nella percezione gli elementi e le rappre
sentazioni o sono staccati, o riuniti soltanto
per caso e momentaneamente, senza quella
connessione assoluta e necessaria, che costi