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distingue l'oggetto sensitivo (*) dal
le condizioni originarie ed indispen
sabili della visione sensitiva ( cioè
a dire dallo spazio, dal tempo e
dalle moltiplici loro determinazio
mi): le quali condizioni chiama poi
forme della sensibilità, oppure og
e -
sioni. Così nel senso di Kant è l'intelletto
che diventa facoltà spontanea ed attiva di
per se: nel che differisce da Locke, il quale
faceva dell'intendimento una facoltà passi
va, una mera suscettività di cognizioni.
(*) Anche gli oggetti considera Kant in
due diverse maniere; quali sono essi per
se medesimi, e quali si percepiscono. In
se stesso l' oggetto è cosa reale assoluta,
ma niuno può presumere di qual è perce
pirla. Tal qual è percepita non è che una
apparizione ordinariamente diversa da ciò
che è l'oggetto per se medesimo. Ora la
maniera d'essere degli oggetti, indipenden
temente da quella in che sono per noi
percepiti o ci si rappresentano, è quello che
si dice punto di vista e modo tra cendente.