Page 86 - Bollettino I Semestre 2019
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8.1. Si aggiunge in questa sede per chiarezza che, in Hutchinson v. the United Kingdom, si è
            esplicitamente affermato che la natura non giudiziale del riesame non è in se stessa contraria ai
            requisiti  dell’art.  3,  e  ciò  sulla  scorta  della  giurisprudenza  della  stessa  Corte  di  Strasburgo;

            laddove, in Murray v. The Netherlands, si era invece affermato che - nella misura in cui ciò sia
            necessario per garantire al condannato di sapere cosa fare per essere considerato per il rilascio
            e a quali condizioni - può essere richiesto che la decisione sia motivata, ciò che un contrllo di
            tipo giudiziale potrebbe garantire (in quella sentenza si fa rinvio a  László Magyar v. Hungary,

            no.  73593/10,  20  maggio  2014,  e  a Harakchiev  and  Tolumov v.  Bulgaria,  nos.  15018/11  e
            61199/12, ECHR 2014).


            Violazione art. 8 ECHR

            9. La violazione è stata dedotta dal ricorrente in relazione alle restrizioni imposte al suo diritto a
            visite di famiglia. La Corte, tuttavia, non ha ritenuto necessario valutare nel merito la censura,

            in  quanto  già  pronunciatasi  sulle  principali  questioni  giuridiche  sollevate  con  la  domanda,
            richiamando,  a  titolo  esemplificativo,  il  precedente  Centre  for  Legal  Resources  on  behalf  of
            Valentin Câmpeanu v. Romania [GC, no. 47848/08, ECHR 2014].


            La c.d. Câmpeanu formula

            9.1. Tale specifico punto ha costituito oggetto di serrata critica all’interno della dissenting opinion

            redatta sia dal giudice Kūris che, conformemente, dal giudice Bošnjak.

            Costoro, oltre a non condividere il mancato esame della presunta violazione dell’art. 8 CEDU
            invocata dal ricorrente, hanno rilevato un indiscriminato e, a loro avviso problematico, uso della

            cd. formula di Câmpeanu. Ritengono, questi giudici, che la Corte può decidere, legittimamente
            e  ragionevolmente,  di  non  esaminare  alcune  doglianze  proposte  dal  ricorrente  per  essere  le
            stesse correlate con quelle già in precedenza esaminate solo previa verifica della sussistenza di

            un  prerequisito  necessario,  ovvero  l’interrelazione  fattuale  fra  le  stesse  (ciò  che  il  relatore
            definisce << an asset and a liability >> per la Corte, a causa del suo arretrato e della tentazione
            di fare applicazione troppo estesa di tale principio).


            9.2. La ratio di tale modus operandi consiste, infatti, nell’assicurare maggiore rapidità e minor
            dispendio di risorse, in tutti quei casi in cui il contesto di fatto di una denuncia, sovrapponendosi
            a quello di un’altra, rende del tutto ridondante un nuovo esame di quello che, sostanzialmente,
            altro non è se non lo stesso reclamo. Qualora, tuttavia, le censure non presentino il medesimo

            background fattuale, il mancato esame di alcune di queste può essere giustificato solo mediante
            il ricorso a un criterio ausiliare, quale quello del legame giuridico intercorrente tra le disposizioni
            della Convenzione invocate.






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