Page 44 - IL TASSELLO MANCANTE
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cosa  per  un  ordine  di  materiale  e  ho  perso  il  suo  numero  di

            cellulare. Me lo può dare per cortesia?”
            “Numero  di  cellulare?  Aspetti  che  lo  prendo…  ce  l’ho  qui
            sull’agenda,  non  mi  fido  della  memoria.  Ah,  ecco,  l’ho

            trovato…allora  scriva…  Renato…  331  9361437.  Aspetti,  che  lo
            ripeto... 3 3 1 9 3 6 1 4 3 7… Se lo sente, me lo saluti.”

            “Ho  scritto.  Grazie  signora,  molto  gentile.  Glielo  saluterò
            senz’altro… buona giornata!”
            Appena  terminata  la  telefonata  formò  subito  quel  numero…

            ripetutamente.
            “Comunicazione gratuita. Il numero da lei chiamato non è valido.

            La  invitiamo  a  verificare”  ripeteva  ogni  volta  una  voce
            registrata. Aveva sbagliato la mamma di Renato nel leggerlo?...
            No,  certo  che  no!  La  cosa  era  sicuramente  voluta…  Il  suo

            commesso aveva deciso volontariamente di rendersi irreperibile.
            Un  mese  di  ferie?  E  quando  mai?...  Cosa  c’era  sotto?...  Perché

            quella mossa? Il mistero si infittiva. Tentare di raccontare tutto
            al  commissario?  Meglio  di  no…  dopo  il  sopralluogo  del
            pomeriggio, con lui si era bruciato gran parte della credibilità.

            A  quel  punto  Roberto,  conscio  di  aver  fatto  tutto  il  possibile,
            cominciò a rilassarsi. La sera e la notte trascorsero pigre, senza

            novità.  Non  gli  restava  che  attendere…  E  l’indomani,  appena
            sveglio, cominciò a riguardare e a integrare a mente fresca i suoi
            appunti, per non tralasciare nulla nell’incontro che lo attendeva.

            Non trascorse molto tempo… Alle nove in punto un funzionario
            di Polizia lo prelevò per accompagnarlo nella sala interrogatori,

            dove era già atteso da qualche minuto dal suo legale:
            “Piacere…  sono  l’avvocatessa  Sandra  Palmieri,  dello  Studio
            Chiappori & Baldini di Vallecrosia…. Lei ha telefonato ieri per

            un’urgenza  ed  eccomi  qui.  Siamo  vicini…  tre  quarti  d’ora  di
            Aurelia. Non avrò problemi a seguirla”.

            Roberto non riuscì a nascondere la sua sorpresa: si aspettava di
            vedere un attempato professionista in giacca e cravatta e invece
            si  trovava  davanti  una  donna  giovane,  bella,  slanciata,

            elegante... la classica ragazza che non passa di certo inosservata.





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