Page 42 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
P. 42
masserie della Puglia, nelle quali voleva promuovere un au-
mento della produzione assicurando soddisfacenti condizioni
di vita ai lavoratori impiegati (ibid., IV, p. 213).
Dopo di lui Manfredi fece compilare uno "Statutum massari-
arium" mirato alla più efficiente organizzazione del lavoro da
parte dei "magistri massarii", della produzione e perfino della
resa produttiva. Ma quegli "statuta" mirati a regolamentare
ogni aspetto organizzativo e del lavoro, non costituiscono una
testimonianza quanto invece un modello di programmazione
del lavoro e della produzione in un Regno in cui agricoltura e
allevamento costituivano il fondamento dell'economia e
dovevano pertanto ricevere ogni attenzione. Sappiamo peral-
tro che la Curia regia trovava vantaggioso dare in affitto ("ad
extalium") "ad certam pecunie quantitatem" proprie greggi e
mandrie, principalmente a pecorai e ad allevatori musulmani
(ibid., V, p. 504).
Diminuì la disponibilità di villani e di lavoro rurale e i pro-
prietari fondiari si fecero meno esigenti nei confronti dei la-
voratori dipendenti, che volevano conservare dopo esserseli
procurati. I proprietari più attenti ai mutamenti del mondo del
lavoro e decisi a salvaguardare il valore e la rendita dei beni
fondiari erano pronti a sperimentare rapporti giuridico-
economici con i conduttori, ai quali affidavano i fondi da re-
cuperare alla coltura o da valorizzare con colture più selettive
"ad partem", "ad medietatem", più spesso "ad quartum" del
prodotto, dopo tre o cinque anni dalla concessione.
42