Page 47 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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e sviluppò l'attività commerciale accrescendo la rete di di-
stribuzione delle merci di cui si forniva sulla piazza di Pal-
ermo.
Nello stesso tempo, cresceva il suo patrimonio immobiliare
nell'abitato e nelle campagne circostanti a Polizzi. La sua
storia, più nota perché rilevata da una fortunata tradizione
documentaria, lascia vedere gli spazi d'azione, dei collega-
menti territoriali connessi a una rete mediterranea, in cui si
muovevano diversi personaggi in una fase di transizione so-
ciale ed economica, che si svolgeva nelle città come nelle
terre abitate, ad opera di 'borgesi' di più o meno antica ascrizi-
one siciliana.
La volontà di Federico di sostenere la funzionalità del mer-
cato, oltre a quella dell'organizzazione del lavoro e della pro-
duzione, si rileva dagli interventi nei settori più diversi, appar-
entemente distanti, mirati a razionalizzare, anche a semplifi-
care, il commercio e gli scambi di prodotti e manufatti, garan-
tendo i traffici anche attraverso l'adozione di pesi e di misure
che progettava di unificare, regolamentando il sistema imposi-
tivo diretto e indiretto, agevolando i commerci che controllava
istituendo i fondaci, dove era obbligatorio depositare le merci
in transito, sostenendo l'attività dei mercanti peninsulari,
anche nei momenti di conflitto con Venezia e Genova, a
condizione che essi non interferissero nei fatti della politica,
confermando le franchigie concesse da Enrico VI a Messina
nel 1197 e concedendo ai palermitani alcune esenzioni com-
merciali e libertà a Palermo stessa (De Vio, 1706, pp. 11 e
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