Page 52 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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anche per razionalizzare, i commerci interni e il mercato nel
Regno. Fra l'altro riordinò il sistema fiscale doganale e dei
fondaci per le importazioni, e quello dei pesi e delle misure
per il commercio interno nel Regno. Diede nuovo ordina-
mento ai cambi e alla circolazione monetaria e fece coniare
nelle zecche di Brindisi e Messina le nuove monete d'oro dette
augustali (Riccardo di San Germano, 1936-1938, a. 1231).
Nel 1235 la colletta diveniva un'imposta diretta ordinaria.
La scala sociale regolata in funzione giudiziaria dalla legis-
lazione di Federico collocava i 'borgesi' dopo i milites, e i
'rustici' dopo i 'borgesi' (Die Konstitutionen, 1973, I, 32, 101;
II, 3, 32). La loro avanzata in seno alle comunità urbane pro-
cedette parallela alla crescita del ceto dei professionisti del
diritto, dei giurisperiti e dei notai. Il loro spazio costituì il ter-
reno di coltura in cui maturò il ceto dirigente cittadino, capace
di rappresentare sia la comunità sia gli interessi delle forze
emergenti nella geografia socio-politica locale. Quello stesso
ceto dirigente cittadino, va notato, forniva alla burocrazia
regia non pochi ufficiali investiti dal sovrano di maggiori
cariche e responsabilità. Basti citare Riccardo da Lentini, il
più noto architetto regio, Leonardo de Aldigerio, influente
personaggio pubblico a Messina e ufficiale regio, gli Abbate
di Trapani, i de Calvellis attivi a Palermo, per citare solo al-
cuni personaggi di rilievo a livello locale ed eletti da Federico
a più alte funzioni politiche.
Il loro reclutamento, come quello di tanti altri più noti col-
laboratori del sovrano, iniziò dal 1220, quando, dopo circa
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