Page 56 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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dell'isola attestano largamente lo svolgimento di tali processi
                sociali e culturali, a Palermo come a Messina, a Cefalù come
                a  Catania,  a  Corleone  come  a  Polizzi,  e  così  via  per  quanti
                documenti si conservano.

                Una delle Costituzioni del 1231 era dedicata agli ufficiali mu-
                nicipali (i giudici) e ai notai pubblici nei centri urbani demani-
                ali. Federico ne stabiliva il numero e la condizione di sudditi
                regi, così che dipendessero solo dalla Corona e fossero liberi
                da qualsiasi soggezione a ogni altra persona laica o ecclesias-

                tica.  La  riserva  alla  Curia  regia  della  loro  nomina,  previo
                esame delle loro cognizioni giuridiche, del diritto consuetudi-
                nario e di quello codificato, chiarisce la volontà di disciplinare
                e  orientare  il  ceto  dei  professionisti  del  diritto,  che  costi-
                tuivano la prima e maggiore fonte di reclutamento degli uffi-
                ciali  locali,  e  di  regolamentare  la  crescita  del  ceto  notarile
                (Die Konstitutionen, 1973,  I, 79). Varrà ricordare gli sforzi,

                vani, operati nei primi anni del regno di Guglielmo II da gov-
                ernanti, quali il cancelliere Stefano di Perche, contro il nutrito
                gruppo dei privilegiati notai di corte il cui potere burocratico
                condizionava il potere politico.

                Nel  1232,  a  Messina,  scoppiò  la  rivolta  contro  Riccardo  di
                Montenegro, nominato da Federico giustiziere in Sicilia, che i
                messinesi accusavano di agire "contro la loro libertà" ("contra
                eorum  facere  libertatem"),  costituita  dalle  esenzioni  e  dalle
                immunità regie vantate dalla città; ma il cronista catalogava la

                rivolta  come  "seditio  contra  Imperatorem"  (Riccardo  di  San
                Germano, 1936-1938, a. 1232). In quello stesso 1232 si regis-

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