Page 149 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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peva di essere pronto ad andare via.
          Quella parola, “terminale”, che faceva esplodere tutti in lac-
          rime, a lui suonava quasi rassicurante.

          Era una dimensione di vita sospesa, era un'anticamera ovattata
          della morte. A parte il mare ed un vecchio amico gabbiano,

          non gli mancava altro. Gli avevano detto che si sarebbe inde-
          bolito fino a spirare, che non esisteva alcun modo per fermare
          la malattia, ma che non avrebbe sofferto. Si trattava soltanto
          di aspettare.

          E siccome quell'attesa non gli dispiaceva, pensava che sarebbe
          stato  bello  prolungarla  ancora  un  po'.  E  proprio  per  quella
          ragione, si era messo in testa che fosse fondamentale, avvici-
          nare il suo letto alla finestra.

          Perché aveva letto di uno studio, secondo il quale i pazienti
          ricoverati che possono guardare fuori, il sole, il cielo, perfino
          gli animali, vivono più a lungo e possono addirittura guarire,
          anche se gravi.

          Chi l’avesse stabilito, non lo sapeva.

          Si  ricordava,  però,  che  c’era  un  disegno.  Raffigurava  una
          camera d’ospedale. E la persona accanto alla finestra era fe-
          lice,  mentre  l’altra,  quella  che  non  vedeva  niente,  aveva  gli
          occhi spenti, opachi, e il cuore devastato di tristezza.

          Il problema, era che Remo non aveva la forza di spostare il

          letto da solo. Riusciva ancora a scendere dal letto, con infinita


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