Page 90 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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«È morto, vero?», gli aveva chiesto.
                «Ma no, ma no – aveva mentito – Alberto tornerà. Gli manchi
                tanto. Sogna di litigare ancora con te…».

                Giuseppe la guardava dritto negli occhi. Cercava di cogliere i
                segni di una verità nascosta.

                Rosa,  però,  aveva  imparato  a  tenere  molto  strette  le  sue
                emozioni.  E  quando  aveva  saputo  che  Alberto  era  morto,
                anche lui completamente solo, senza un abbraccio, aveva sor-

                riso ancora di più, perché non trapelasse il suo sgomento. E si
                era forzata a non piangere, quando – poche ore dopo – anche
                Giuseppe                     era                    crollato.
                «Se ne sono andati insieme, dopo una vita di litigi…».

                Era  tutto  terribilmente  triste.  Il  mondo,  distratto,  non  si  era
                accorto di loro, finché erano rimasti in vita. Erano diventati
                importanti  solo  dopo,  solo  da  morti.  E  quel  contrasto  tanto
                evidente le sembrava surreale. Si facevano vivi dei familiari
                che non avevano mai trovato tempo, nemmeno una volta, per

                festeggiare  un  compleanno  o  presentarsi  a  tavola,  quando
                c’erano ricorrenze ed eventi cui gli anziani tenevano.

                La sua abilità a mentire era cominciata lì.
                «Verranno i miei figli?».

                «Ah,  come  vorrebbero.  Come  sarebbero  felici.  Se  solo
                potessero.  Se  solo  li  lasciassero  venire…».«Chi,  chi  –

                chiedevano i nonni – chi li trattiene?».


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