Page 514 - Lezioni di Mitologia;
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nazione, che è la madre dei sogni. E in sogno in
fatti si credevano Yarii poeti antichi d'essere stati
sensibilmente inspirati, come Esiodo, che vide nelle
valli d'Ascra le Muse; e come Ennio, che si sentì
qualche volta eccitato alla poesia dall' immagine
dello stesso Omero. questa, o altra sia stata però
la ragione dell'alleanza delle Muse col Sonno, noi
possiamo considerare in questo bel marmo l'unico
simulacro che ce ne resti. (Notate che ancora non
si erano scoperti gli altri due, di cui parla Visconti
nel terzo tomo.
» Ha già avvertito AVinkelmann che quello della
Villa Borghesi scolpito in pietra di paragone, è opera
moderna dell'Algardi, come risulta ancor dalla vita,
che ne ha scritta il Bellori, benché pubblicato per
antico da Montfaucon. Con questo Nume sia effi-
giato nel bel monumento che ora esponiamo , non
accade porlo in dubbio, giacché l'espressiva attitu-
dine del dormire è segnata in tutte le sue membra,
e particolarmente nelle palpebre mollemente chiuse,
e nel capo, che pieno di grave sonnolenza pende
sull'omero manco.
» Così presso a poco é figurato il Sonno eterno
in una bell'ara del Palazzo Albani, dal quale è stata
presa l'idea di porgli in mano una face rovesciata,
simbolo dei seutimenti che per lui si estinguono.
L'ara che è ai suoi piedi é forse quella di Trezene,
ch'ebbe comune colle Muse, e la pianta è per av-
ventura il fatidico alloro, simbolo dell'oracolo e dei
vaticinii, che anticamente sul Parnaso si prendeano
dormendo : al che può anche alludere avere unito