Page 149 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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T NELLA GRECIA. 1 49
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t Teòdetto. Arrivare alla meta della tragedia,
«he è d’eccitare il terrore e la pietà (i). Ciò si
ottiene, i.° per mezzo dello spettacolo, quando
si espone agli occhi nostri Edipo con una ma-
schera insanguinata , Telefo coperto di cenci,
l’Eumenidi cogli attributi spaventosi; z.° per
mezzo dell’azione , quando il soggetto e la ma-
niera di connetterne gli accidenti bastano per
commuovere, fortemente lo spettatore i, in que-
st’ultimo mezzo brilla specialmente il genio del
poeta. ' ' »
. . :
Era stato osservato da lungo tempo che fra
tutte le passioni il. terrore e la pietà potevano
sole produrre un patetico vivo e durevole (a).
Quindi ne vennero gli sforzi che fecero succes-
sivamente la elegia e la tragedia, per comunica-
je alla nostra anima i movimenti che la scuoto-
no dal suo languore senza violenza, e le fanno
gustare piaceri senza rimorso. Io tremo e m’ in-
tenerisco alle calamità che provano i miei simi-
li , a quelle che posso provare io' medesimo (3) ;
ma questi timori e queste lagrime mi danno
(i) Arisi, poet. c. i 4 , t. a, p. 662, c. 9, p. 660,
e. 11., p 660.
(a) Mormonici poet. Jranc. t. 2 , p. 69.
Aristot. rettor. I. 2 , c. 8
( 3 ) , p. 65 t}.