Page 150 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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        l 5o    viaggio d’anacarsi
        piacere. I primi non mi serrano il cuore , se non
        perchè le seconde Io ricreano sul momento. Se
        T oggetto che fa versare  le lagrime fosse sotto
        gli occhi come se ne potrebbe sostenere T aspet-
             ,
        to (i ) ? L’ imitazione me lo dà a divedere sotto
        un velo che ne ammorbidisce i tratti  la copia
                             j
        sta sempre molto al di sotto dell’ originale , ma
        questa imperfezione forma uno de’ suoi meriti
        principali.              *
          Tolo. Questa non era già l’opinione d’Ari*
        stotele quando asseriva che la tragedia e la mu-
            ,
        sica purgavano dal terrore e dalla pietà (2).
           Teodetto. Certamente. Purgare da queste
        due passioni  , vuol dire depurarne  la natura
        reprimendone gli eccessi. Di fatti le arti imita-
        tive tolgono alla realtà quello che ha di odioso
                                  ,
        e non ne ritengono se non quello che ha d’inte-
        ressante. Di là ne segue che bisogna risparmia-
        re allo spettatore le troppo forti e penose emo-
        zioni. Vive ancor la memoria di quell’ Amasi re
        d’Egitto, che giunto al colmo della infelicità, non
        potè versar una lagrima all’aspetto del suppli-
         (1) Idem poet.  c. 4 . p- 654-
         ( 2 ) Idem ivi c. 6, p. 656. Idem della repubb. L  8,
        c. 7  t. 2 , p. 468. Osservai,
           ,           eli BalL sulla poet. di
        Aristot. p. a a 5 .
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